TRASCRIZIONE:
Ciao carissimi e bentornati per un nuovo contenuto anche questa settimana per aiutarti a continuare a sviluppare il tuo italiano. Prima di iniziare, ti ricordo che il contenuto di oggi, come tutti gli altri contenuti dove vediamo insieme degli argomenti di spiegazioni grammaticali, non sono da memorizzare, ok? Lo dico sempre, lo dirò sempre. Non cercare di memorizzare quello che vedremo insieme oggi, ma cerca di ascoltare con curiosità e interesse, così che poi quando consumerai i contenuti in italiano, riuscirai a notare ancora meglio delle cose che ti aiuteranno a velocizzare i tuoi progressi, ok? Questo è l'obiettivo del video di oggi sui sostantivi invariabili in italiano.
Quando parliamo di sostantivi invariabili, stiamo parlando di parole che non cambiano mai, né al singolare né al plurale. E conoscerle vi aiuterà a rendere il vostro italiano più naturale e fluido. Per rendere tutto più chiaro, vedremo insieme 6 categorie di sostantivi invariabili, con tanti esempi pratici per aiutarvi a capire come usarli correttamente. E c'è di più ragazzi, perché alla fine del video potrete mettere alla prova ciò che avete imparato con un quiz che trovate in descrizione. È stato creato per aiutarvi a testare la vostra comprensione in un modo rapido, divertente ed efficace, quindi usatelo dopo aver guardato il video. Ma detto ciò, possiamo iniziare.
E carissimi, dimenticavo anche di ricordarvi che se sentite qualcosa di diverso nella mia voce, non sono ammalato, non è successo nulla, ma ho in bocca l'apparecchio, quello invisibile. Quindi mi sto abituando ancora, l'ho già detto in un altro video, ma a volte mi fa strano averlo in bocca. Quindi sto pronunciando a volte le parole leggermente in modo diverso e anch'io dico: “Aspetta, ma mi dà fastidio, no?” Però so che, tempo qualche settimana, e ancora e poi sarà normale. E poi comunque entro luglio lo toglierò. Quindi non dovrebbe dare nessun fastidio. Ok?
Detto ciò, possiamo iniziare ufficialmente con l'argomento di oggi. Scopriamo insieme CHE COSA È UN SOSTANTIVO INVARIABILE.
Un sostantivo invariabile è una parola che non cambia mai, né al singolare né al plurale, e nemmeno in base al genere, maschile o femminile. In altre parole, la forma del sostantivo rimane sempre la stessa, indipendentemente dal contesto in cui viene usato. Questo è diverso dai sostantivi comuni, che di solito cambiano per esprimere il plurale o il genere. Ad esempio, una parola normale come “ragazzo" diventa “ragazza”, “ragazzi” e “ragazze”. Ma ricordatevi che appunto i sostantivi invariabili non fanno queste modifiche. Quindi adesso potreste chiedervi "perché alcuni sostantivi sono invariabili?” Perché l'italiano, come tutte le lingue, deve crearci queste eccezioni, questi problemi, queste rotture di palle, diremmo in italiano. Ragazzi, “rotture di palle” è un termine colloquiale per dire, appunto, cose fastidiose, cose che possono dare fastidio, creare problemi. Insomma, non usate “rotture di palle" in tutte le situazioni. Potete usarlo tra amici eccetera, senza problemi. Ma, ecco, solo per farvi notare questa cosa, per farvi imparare una nuova espressione italiana che sentirete colloquialmente, perché le lingue ci creano sempre queste rotture di palle. Vi faccio un esempio. Sto rinfrescando adesso il tedesco e il russo che avevo abbandonato e mi stava un po' dispiacendo. E ragazzi, ormai non mi sorprendo più. Ogni lingua è piena di rotture di palle. Però non vediamole come rotture di palle. Vediamole come qualcosa di curioso, qualcosa di interessante, qualcosa di: “Hey, questa lingua è bella!” Vediamola così. Vediamola così che rende più facile non frustrarsi e quindi imparare meglio. Quindi, facciamo sì, che l'italiano sia semplicemente una lingua piena di cose interessanti e curiose. Quindi il motivo principale per cui i sostantivi invariabili sono così ha a che fare con la loro origine e con la loro struttura. Infatti, molti di questi sostantivi derivano da altre lingue o da parole che storicamente non avevano una forma plurale o una distinzione di genere. Come vi dicevo, oggi li abbiamo divisi in 6 categorie. Cominciamo, quindi, dalla prima adesso.
1) I sostantivi che terminano con una vocale accentata. Se un sostantivo termina con una vocale e su quella vocale c'è un accento, allora questo rimarrà invariato al plurale. È il caso di sostantivi come: la città, singolare, e le città, plurale. La tribù e le tribù. Il caffè e i caffè. Il bebè e i bebè. Il lunedì e i lunedì. La virtù e le virtù. Il falò e i falò. Come puoi notare, anche se l'articolo cambia, appunto, dal singolare al plurale, il sostantivo decide di rimanere invariato. Inoltre, in questa categoria rientrano anche i sostantivi monosillabici, ovvero composti da una sola sillaba, come per esempio il re, i re, la gru, le gru, lo sci, gli sci. Vediamo insieme qualche esempio per chiarire il tutto ancora di più. Roma è una città affascinante, ma anche le altre città italiane hanno un grande valore storico e culturale. Quest'inverno abbiamo comprato nuovi sci per la settimana bianca sulle Alpi. E una piccola parentesi anche per aiutarvi a capire cos'è una settimana bianca. Userò un esempio di quando ero bambino… Quando andavo a scuola che avevo 5, 6, 7 anni, nella nostra scuola, c'era la settimana bianca, ovvero una volta all'anno si andava con i propri compagni in montagna con la neve per sciare. Quindi la settimana bianca è una settimana, per esempio, in montagna con la neve. Molto, molto bella… questa, questo modo di dire, modo di chiamar la settimana, la settimana bianca. Molti di voi non l'avranno mai sentito, quindi per questo ci tenevo a chiarirlo.
2) Ma passiamo ora alla seconda categoria di sostantivi invariabili. Alcuni sostantivi maschili che terminano in -a. Alcuni sostantivi maschili, ma non tutti, che terminano in -a, sono considerati invariabili. È il caso di nomi come il lama e i lama. Il gorilla e i gorilla. Il cobra e i cobra. Il cinema e i cinema. Il sosia e i sosia. Per questo tipo di sostantivi non c'è una regola specifica per distinguere quali cambiano e quali rimangono invariati, ma avere tantissimo contatto con la lingua, ovviamente, è il modo migliore per nel tempo riconoscerli e impararli. Vediamo qualche esempio. I cinema della mia città offrono una vasta scelta di film internazionali. Durante il viaggio in Perù abbiamo visto dei lama passeggiare tra le montagne.
3) Terza categoria sono i sostantivi accorciati che derivano da sostantivi più lunghi. Nel caso dei sostantivi accorciati, il plurale cambia solo se prendiamo in considerazione il sostantivo intero. Vediamo degli esempi: l'auto, le auto ma il sostantivo intero, quindi quello più lungo, è l'automobile e le automobili. La bici e le bici. Ma il sostantivo intero è la bicicletta e le biciclette. La foto e le foto. Ma il sostantivo intero è la fotografia e le fotografie. La moto e le moto, ma il sostantivo intero è la motocicletta e le motociclette. Vediamo delle frasi. Ogni mattina vado al lavoro in bici per evitare il traffico. Le foto del matrimonio sono venute benissimo, sembrano uscite da una rivista.
4) Quarta categoria sono i sostantivi femminili che terminano in -ie. Questo è il caso di nomi come: la barbarie e le barbarie, la serie e le serie, la specie e le specie. Ecco degli esempi. Alcune specie di piante si adattano meglio ai climi caldi. Sto guardando una nuova serie tv davvero avvincente.
5) Quinta categoria sono i sostantivi che al singolare terminano in -i. È il caso di sostantivi come l'analisi, le analisi. L’ipotesi, le ipotesi. Il brindisi, i brindisi. La crisi, le crisi. L'oasi, le oasi. Vediamo degli esempi. Durante la crisi economica molte aziende hanno dovuto chiudere. Il medico ha richiesto delle analisi del sangue per verificare il mio stato di salute.
6) E concludiamo con l'ultima categoria: i sostantivi composti da due verbi o un verbo e un sostantivo. Questo è il caso di sostantivi come lo scioglilingua e gli scioglilingua. Il posacenere e i posacenere. L’asciugacapelli e gli asciugacapelli. L’asciugamani e gli asciugamani. Il caricabatterie e i caricabatterie. Il passamontagna e i passamontagna. Il cacciavite e i cacciavite. Il montacarichi e i montacarichi. Il passaparola e i passaparola. Dopo la doccia ho preso due asciugamani per me e per mio fratello. Ti serve un caricabatterie universale per poter caricare tutti i tuoi dispositivi.
Ok, ragazzi, abbiamo concluso il video di oggi di nuovo. Non pensate di dover memorizzare tutte queste cose, ma il concetto veramente è notare le cose. Guardare magari questi video su vari argomenti per notare le cose più facilmente. Vi faccio un esempio di come sto applicando questo adesso imparando il giapponese. Sto imparando il giapponese e vado adesso a prendere un libro che vi faccio vedere. Ed ecco ragazzi, per imparare il giapponese sto applicando ovviamente tutti i principi del metodo naturale, quindi l'ascolto, il cercare il materiale comprensibile, solo che essendo all'inizio è difficilissimo. Quindi devi fare nella fase iniziale quando impari una nuova lingua, un po' di Duolingo, un po' di libri, un po' di materiali super semplici, e sono in questa fase. Un libro che ho trovato è questo, si chiama Genki, e… È molto carino. Perché? Perché, eccolo qua, in giapponese. Praticamente… Ovviamente, quello che vi sto dicendo è lo stesso concetto che io sto applicando all'inizio, ma che poi si può applicare durante tutto l'apprendimento per una piccola parte del tempo, oppure una parte maggiore del tuo tempo se tu ami queste cose. Se non le ami, può essere sufficiente un 5/10% del tuo tempo, perché notare le cose ti aiuta a velocizzare i tuoi progressi. Quindi, per esempio in giapponese mi fa notare che un hiragana o una parolina può avere due suoni o che una cosa così per questo motivo. Se io ascoltassi e basta senza mai guardare queste cose, non capirei mai così bene le cose. E il capirle accelera il mio apprendimento, anche attraverso l’ascolto, perché ascoltando poi noto le cose più facilmente, ok? Quindi cosa intendo dire col video di oggi di non dover memorizzare? Che voi già state prima di tutto ascoltando l'italiano mentre parlo. Questo già vi farà migliorare. Ma non dovete memorizzare le cose che vi ho detto oggi. Guardate il video più volte, poi passate ad altro. Sono generalmente queste cose un po' più noiose che un contenuto magari sulla cultura italiana, sul cibo, un vlog o tante altre cose. È raro che qualcuno sia appassionato di questo argomento specifico, che sono argomenti grammaticali. So che molti di voi amano la grammatica, ma la maggior parte no. Quindi ricordatevi di questa cosa. Quando faccio video di questo tipo è perché molti di voi mi richiedono argomenti specifici e penso sia utile aiutarvi ad aumentare la comprensione e il notare le cose per poi tornare appunto all'ascolto di cose che sono per voi piacevoli, materiali naturali, testi e libri, canzoni e tutto quanto, diciamo, attira il vostro interesse. Quindi con il mio Genki, libro giapponese, io vi saluto e auguratemi buona fortuna ragazzi perché io qua non ci sto capendo niente. Sarà veramente una sfida, non ho fretta. Potrò iniziare e fermarmi se vedo che non riesco, però ecco, questo è anche il bello della vita, non dover fare tutte le cose per forza con stress, ma per piacere. Quindi, sto cercando di fare il giapponese per piacere e vi terrò aggiornati anche su ciò che imparo, imparando una lingua così difficile. Si imparano sempre cose utili come la persistenza, l’adattarsi all’apprendimento di qualcosa di diverso. E questo sta succedendo non solo con l'apprendimento del giapponese ma anche con l'apprendimento del pianoforte per me. Sto imparando a suonare il piano e, ragazzi, le mie dita, le mie dita, non sanno più dove andare. È una cosa veramente affascinante, incredibile. Mai avrei pensato di avere male al polso suonando il piano. C'è anche questo da imparare. Insomma, la vita è bella per questo. Possiamo sempre imparare cose nuove, cercare di migliorare nelle cose che facciamo. E per concludere, vi aggiorno sui miei interessi momentanei, sono: rinfrescare il mio russo e tedesco. Nonostante a fine anno, io vi abbia detto a fine 2024 che non avevo motivi per impararli, sto cercando di riprenderli in mano un po' perché che mi dispiaceva. Sono comunque lingue che danno accesso a tante cose. Io vi faccio un esempio: il russo, il tedesco, scusate, mi dà accesso a vari contenuti musicali di Bach, che è un compositore, no? Il tedesco o austriaco? Non mi ricordo. Comunque la sua lingua era il tedesco e vorrei avere accesso alla musica che ha scritto Bach e quindi, il tedesco può essere una motivazione anche per scoprire il suo modo di fare musica e di tanti altri compositori come Mozart, Beethoven, eccetera. Quindi vedete che ogni cosa nuova che imparate vi stimola a imparare le altre, perché la cucina mi ha stimolato a apprezzare il mio Paese, l'Italia, l’italiano, ancora di più. Come sapete, amo cucinare la pasta. La musica mi sta stimolando a riprendere in mano il tedesco, ma anche il russo, perché ci sono grandi pianisti russi anche. E quindi il russo. E poi il giapponese mi sta ricordando come iniziare a imparare una nuova lingua che mi aiuta a darvi consigli anche a voi che magari siete in una fase di apprendimento intermedio, intermedio-basso, intermedio-avanzato e sto rifacendo il processo, anch'io. Quindi è bello ogni anno cercare di porsi degli obiettivi, cercare di fare cose nuove, imparare e poi mettersi delle abitudini per cercare di farle con costanza, senza però esagerare. Se esageriamo poi perdiamo la motivazione, ci stanchiamo, ci stufiamo e poi smettiamo. Quindi sto cercando di limitare la mia natura ossessiva, che io mi metto a 10 ore al giorno a fare le cose. Poi sto facendo un po' il giapponese, un po' il russo, un po' il tedesco, un po' il pianoforte, un po' la cucina, un po' la palestra, senza però esagerare in nessuna di queste cose. Vediamo se riuscirò. Vi terrò aggiornati e io vi mando un grande abbraccio, grazie per essere stati qui con me. Ovviamente fate il quiz per testare la comprensione del video di oggi, lo trovate in descrizione, e noi ci sentiamo per un prossimo contenuto insieme.